Anni 1960-’70
Balli staccati e balli di gruppo
Per il ballo vengono utilizzati spazzi molto ampi illuminati da luci psichedeliche e da arredi originali, quali sfere a cristalli che pendono dal soffitto e pareti a specchio.
Le sale da ballo incarnano quella voglia di libertà e di rifiuto degli schemi che comincia ad affermarsi in ogni settore della società.
Cha Cha Cha
In Italia la passione per il cha cha cha scoppiò negli anni Sessanta, quando anche gli artisti italiani scrissero e cantarono canzoni con questo tempo musicale; tra le più celebri contiamo
"Il Cha Cha Cha della segretaria" 1956 , "Partita di pallone" 1962, "Malaga" 1963.
Negli anni ’50, Cuba viveva la feroce dittatura di Fulgencio Batista, che aveva trasformato l’Habana in un casinò a cielo aperto. L’esigenza di incrementare il gioco d’azzardo e di divertire le folli di turisti danarosi che affollavano i casinò, favorì indirettamente il bisogno e la creazione di nuove espressioni musicali.
Inizialmente, il violinista aveva chiamata la nuova danza, Mambo-Rumba ma, due anni dopo, decise di ribattezzarla in cha cha cha, ispirandosi al suono onomatopeico provocato dai ballerini che, nell’eseguirne i passi, sembravano “dire” appunto cha cha cha.
La perfetta fusione tra rock e cha cha cha ce l’ha offerta, a cavallo degli anni ’70, Carlos Santana, chitarrista californiano di origine latina, che a saputo sfornare una serie incredibile di successi, tra cui “Oyo como va”, originariamente interpretata da Tito Puente, fino alla recentissima “Corazon Espinado”, che hanno saputo tenere alto l’interesse del pubblico mondiale per la musica afro-americana.
Shake
Ballo di gruppo che da una parte serve come “esercizio di liberazione di energia” dall’altro sviluppa una fantasia di movimenti che non richiede più regole fisse per passi e figure.
Le sale da ballo diventano delle vere e proprie discoteche: luogo di ritrovo ma non necessariamente di aggregazione