Chi Siamo

Mostra Carro Agricolo Fratticciola

Negli anni settanta un gruppo di giovani, di una piccola frazione cortonese, ha risposto al fervore di quegli anni, sotto le pressanti sollecitudini dell’allora parroco, Monsignor Italo Castellani, cominciando a rivisitare le loro origini contadine.
Erano anni in cui non era facile andar fieri dell’abitare in campagna, ma loro hanno cominciato un lavoro di ricerca con lo scopo di portare avanti, insieme, da protagonisti, “un’iniziativa” e di “ragionare” sui valori della vita.
Era l’anno 1976 quando è stata indetta la prima edizione della “Mostra del Carro Agricolo”; “Mostra”, perché in effetti si trattava soprattutto di una esposizione di attrezzi agricoli che trovavano in abbondanza intorno alle loro case e, fra tutti gli attrezzi, quello più appariscente, con la sua struttura imponente, con i suoi disegni “naif”, con i suoi colori ancora brillanti e il suo legno ancora ben nutrito, era sicuramente il carro.

Senza nostalgie per una vita terribilmente faticosa e condizionata da credenze e da mezzi tanto limitati, ma con la consapevolezza che comunque rappresentava il nostro ricco passato abbiamo cominciato il nostro lavoro di “ricerca” indicendo la prima edizione della “Mostra del Carro Agricolo”: era il 1976 e con l’importante stimolo di Don Italo Castellani, allora parroco di Fratticciola, tutta la frazione faceva festa rivisitando il proprio passato. Le prime mostre erano soprattutto un’esposizione di attrezzi (allora se ne trovavano in abbondanza) divisi con il criterio dell’uso; eravamo importanti noi e non lo spettacolo che riuscivamo ad offrire. Prima della festa facevamo numerose e caotiche riunioni; ognuno doveva apportare il proprio contributo, ognuno doveva tirar fuori dei ricordi, delle idee… e con una certezza: non doveva essere una sagra. Non c’è mai stato un comitato promotore ed essendo una piccola frazione tutte le energie, tutte le capacità, perfino tutti gli spazi, dovevano essere utilizzati. Con gli anni abbiamo sentito la necessità di far evolvere la nostra festa e pur mantenendo certe costanti come l’esposizione dei carri e degli attrezzi (sempre meno numerosi e più difficili da reperire, la spremitura dell’uva, la mostra del corredo… abbiamo deciso di introdurre un tema portante, sempre diverso. Un anno abbiamo sviluppato il tema degli abiti distinti per celo dal 1850 al 1950 e abbiamo vestito alcuni giovani con abiti aristocratici e borghesi per offrire un immediato raffronto; poiLa festa si svolge sempre la seconda domenica di ottobre. Ogni anno il martedì si svolge un dibattito; nel corso degli anni sono stati affrontati numerosi argomenti, dai pesticidi nell’agricoltura, all’agriturismo, ai finanziamenti CEE all’agricoltura.